La novità annunciata da Zuckerberg in California durante una sessione di Q&A.
Tutti lo abbiamo desiderato, almeno una volta. Si tratta del tasto ‘non mi piace’, proprio quello col pollice verso che molti utenti già richiedevano sul social network ma mai introdotto dal suo fondatore, mostratosi sempre restìo (quasi un anno fa si diceva assolutamente contrario al tasto ‘non mi piace’ perché “non può esserci un meccanismo che determini se un post sia valido o scadente”) fino a quando lo stesso Zuckerberg, a Menlo Park (California), durante l’ultima sessione in ordine di tempo di Q&A (un incontro virtuale che permette di porre domande ed ottenere risposte, le cosiddette question & answers o meglio note come FAQ) ha dichiarato che il team di ingegneri è al lavoro già da diverso tempo per studiare la sua futura implementazione:
« Sono anni che i nostri utenti ci chiedono il tasto “non mi piace”. Ora abbiamo deciso di seguire il loro suggerimento, e stiamo lavorando per fornire qualcosa che possa soddisfare e ampliare la nostra comunità ».
Naturalmente verranno implementate delle differenze con il più conosciuto ‘pollice in su’, innanzi tutto il ‘dislike button’ sarà disponibile soltanto per alcuni post o stati del ‘mi sento...’, ovvero quelli che permetteranno una maggiore partecipazione emotiva ed empatica degli utenti a eventi spiacevoli quali lutti, tragedie, incidenti ecc.
Perchè tutto questo? Semplicemente il tasto 'dislike' non avrà mai la funzione di denigrare i post altrui, come quelli di un politico o un cantante ma soltanto quella di aumentare l’empatia per i contenuti infelici cui accennavamo qualche riga più su. Ma ciò non significa che non vi saranno alternative al tasto ‘like’, per la felicità di tutti i professionisti che lavorano in ambito pubblicitario e che conoscono l’importanza di raccogliere le opinioni degli utenti in maniera quanto più profilata possibile. Ogni like infatti, dato per impulso o per reale volontà, comunica tanto sui nostri interessi.
“Not every moment is a good moment”, ha concluso Zuckerberg.
In effetti non possiamo che dargli ragione e scommettere sull’immissione di questa succosa novità anche da parte dei social-antagonisti.
Francesca Cucciniello